Relazioni umane e smart-working: il racconto di una nomade digitale.

Quanto sono importanti le relazioni umane sul posto di lavoro e qual è l’ufficio ideale nell’epoca dello smart working e del lavoro digitale? Ne abbiamo parlato con Mariangela Miranda, organizzatrice di eventi, project manager e assidua frequentatrice di co-working.

Mariangela, in un tuo recente post hai parlato dell’importanza del contatto personale in quest’epoca di pandemia in cui tutte le attività e le relazioni sociali si sono spostate sul web. Quanto sono importanti per te le relazioni nel mondo del lavoro?

Le relazioni con le altre persone sono fondamentali ed è importante circondarsi di persone che apportino valore alla nostra vita. Tutto ciò è ancora più vero nella vita lavorativa. L’ideale è stringere con i colleghi dei legami che vadano al di là del rapporto lavorativo. Avere delle relazioni ben salde con le persone con cui lavori ti permette di risolvere i problemi in modo più rapido.

Ci hai detto che il tuo primo lavoro è iniziato in smart working. Ci racconti la tua esperienza? Com’è stato questo approccio digitale al mondo del lavoro?

Lo smart working in Italia è stato sicuramente sdoganato (dalla pandemia ndr). Leggevo qualche giorno fa un’intervista ad un esponente dell’Osservatorio del Politecnico di Milano che un terzo degli italiani è passato a lavorare in smart working e soltanto il 7% delle persone ha voglia di tornare in ufficio. Lo smart working, però, non è lavorare 18 ore al giorno a casa (anche se siamo andati un po’ tutti a finire lì!). Nella mia vita c’è sempre stato lo smart working, inteso come filosofia del lavoro basata sull’essere autonoma rispetto sia agli spazi che agli orari e, soprattutto, agli strumenti che utilizzavo per lavorare.  Ciò ti permette di essere molto più responsabile del tuo lavoro e anche di dire “no” ai capi che hanno paura di non riuscire a controllare i dipendenti quando non sono sotto la loro stretta sorveglianza. Per me lo smart working vuol dire essere libera di gestire il mio lavoro in modo completamente indipendente e soprattutto di lavorare per obiettivi.

Io ho sempre lavorato così e credo che il Covid non abbia portato nulla di nuovo nella mia vita e sono felice di continuare con lo smart working, soprattutto per dimostrare con il mio percorso che questo tipo di approccio è finalmente possibile. Io, per esempio, non lavoro mai da casa (tranne che per gli ultimi mesi a causa del Covid). Lavorando come organizzatrice di eventi, ho sempre girato tantissimo e mi sono spesso ritrovata a lavorare nei co-working o in spazi adibiti a questo tipo di attività. Ormai ce ne sono tantissimi e nell’ultimo periodo ne sono nati molti altri. Perfino il bar sotto casa adesso ha il wi-fi veloce e si può lavorare da lì anche tutto il giorno. La cosa bella è che in questi ambienti trovi persone stimolanti con cui creare, come dicevamo prima, relazioni significative.

Il discorso sullo sdoganamento dello smart-working e sulla fluidità del lavoro è molto interessante. Noi al Majestic abbracciamo da sempre questa filosofia. Offrire un posto che permetta alle persone di lavorare in tranquillità, con wi-fi super veloce e con la possibilità di incontrare gente con cui sviluppare relazioni è la nostra mission. Parlando di uffici, nella tua bio di Instagram possiamo leggere: “Ti organizzo la vita”. Ed è quello che le persone ti chiedono più spesso perché effettivamente gliela organizzi. E come organizzeresti invece il tuo ufficio ideale?

Il mio ufficio ideale ha sicuramente degli spazi all’aperto. Si pensa sempre all’ufficio con le quattro mura in cui ci sente un po’ in gabbia con i colleghi, senza la luce del sole. In realtà oggi siamo passati un po’ oltre e soprattutto nelle grandi aziende, si vedono uffici moderni, con ampi spazi e vetrate.

Idealmente, mi immagino un open space con diverse scrivanie dove è comunque possibile stare in contatto con i colleghi. Fondamentale è uno spazio accanto alle postazioni dove si possano ospitare clienti o comunque interagire con le altre persone, anche solo per prendere un caffè insieme. Che siano aree interne o all’aperto, è veramente bello poter ospitare qualcuno senza dover per forza stare seduti alla scrivania. A volte è proprio in una situazione più informale, come un caffè o un pranzo, che capiamo quando una persona è intenzionata ad iniziare una collaborazione. Mi immagino quindi anche un bar o una caffetteria dove consumare qualcosa.

L’altro aspetto fondamentale è la sintonia con l’ambiente. C’è ormai un sentire comune, un’esigenza di sostenibilità e rispetto per l’ambiente che non può più essere ignorata. Io sposo tantissimo questo trend. Sono stata, ad esempio, in co-working dove ci sono dispenser d’acqua e ognuno ha la propria borraccia. Lo trovo molto comodo e utile. In generale, gli spazi all’aperto dove vivere il contatto con la natura sono importantissimi. Anche se in città, basta avere accesso ad un giardino o un cortile dove fare pausa con i colleghi al di fuori delle classiche quattro mura.

Sintetizzando, un ufficio fluido, senza barriere dove fare networking, conoscere persone e che sia appunto in armonia con l’ambiente. Ti aspettiamo al Majestic per organizzare un evento in armonia con l’ambiente rivolto ai business.

Grazie mille, ci sarò sicuramente.

Grazie a te per averci dedicato il tuo tempo.

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